DISTURBO DELLA CONDOTTA

La caratteristica essenziale del disturbo della condotta è la presenza di uno schema di comportamento ripetitivo e persistente in cui vengono violati i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole sociali adeguate all’età, come manifestato dalla presenza di almeno tre dei seguenti 15 criteri negli ultimi 12 mesi, con almeno un criterio presente negli ultimi 6 mesi.

1. Spesso fa il bullo, minaccia o intimidisce gli altri.

2. Spesso dà inizio a scontri fisici.

3. Ha usato un’arma che può causare gravi danni fisici agli altri (ad esempio, una mazza, un mattone, una bottiglia rotta, un coltello, una pistola).

4. È stato fisicamente violento con le persone.

5. È stato fisicamente violento con gli animali.

6. Ha rubato affrontando una vittima (ad esempio, rapina, scippo, estorsione, rapina a mano armata).

7. Ha costretto qualcuno ad attività sessuali.

8. Ha deliberatamente appiccato il fuoco con l’intenzione di causare gravi danni.

9. Ha deliberatamente distrutto la proprietà altrui (non appiccando il fuoco).

10. Si è introdotto in casa, in un edificio o in un’automobile altrui.

11. Mente spesso per ottenere beni o favori o per evitare obblighi

12. Ha rubato oggetti di valore non trascurabile senza affrontare la vittima (ad esempio, taccheggio, falsificazione).

13. Rimane spesso fuori casa di notte nonostante i divieti dei genitori, a partire da prima dei 13 anni.

14. È scappato di casa durante la notte almeno due volte mentre viveva nella casa dei genitori, o una volta senza tornare per un lungo periodo.

15. Salta spesso la scuola, a partire da prima dei 13 anni.

I comportamenti sopraelencati si possono dividere in quattro gruppi principali: comportamenti aggressivi che causano o minacciano danni fisici ad altre persone o animali; comportamenti non aggressivi che causano perdite o danni alla proprietà; inganni o furti; gravi violazioni delle regole. Il modello comportamentale è solitamente presente in diversi contesti, come a casa, a scuola o nella comunità. Poiché è probabile che i soggetti con disturbo della condotta minimizzino i loro problemi di condotta, il clinico deve spesso affidarsi ad altri informatori. Soprattutto in situazioni ambigue, gli individui aggressivi con disturbo della condotta spesso percepiscono erroneamente le intenzioni degli altri come più ostili e minacciose di quanto esse non siano realmente e rispondono con un’aggressione che ritengono pertanto ragionevole e giustificata. Le caratteristiche personali di emotività negativa e di scarso autocontrollo, tra cui la scarsa tolleranza alle frustrazioni, l’irritabilità, gli scatti d’ira, la sospettosità, l’insensibilità alle punizioni, la ricerca del brivido e l’imprudenza, si accompagnano spesso al disturbo della condotta. L’abuso di sostanze è spesso una caratteristica associata, soprattutto nelle ragazze adolescenti. L’esordio del disturbo della condotta può avvenire già in età prescolare, ma i primi sintomi significativi emergono solitamente nel periodo che va dalla metà dell’infanzia alla media adolescenza e la sua prevalenza nei paesi ad alto reddito è stimata tra il 2% a oltre il 10%. La prevalenza del disturbo della condotta nell’adolescenza è frequentemente associata a fattori di stress psicosociale, ad esempio l’appartenenza a un gruppo etnico socialmente oppresso e discriminato.