DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO

I disturbi specifici dell’apprendimento esordiscono durante gli anni della formazione scolastica e sono caratterizzati da persistenti e progressive difficoltà nell’apprendere le abilità scolastiche di base. Per poter parlare di disturbo dell’apprendimento tali difficoltà devono presentarsi per almeno sei mesi. Quest’ultime impediscono al bambino di poter apprendere la materia di studio e per questo il rendimento scolastico non è soddisfacente. Include le diagnosi di Disturbo della Lettura, Disturbo del Calcolo, Disturbo dell’Espressione Scritta. La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità definisce i Disturbi Specifici dell’Apprendimento “Disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi, infatti, interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici.”

È importante quindi sottolineare che i bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento hanno un’intelligenza nella norma e/o superiore alla norma, riescono facilmente ad avere una visione d’insieme, a percepire un’immagine nel suo complesso, sono in grado di cogliere gli elementi fondamentali di un discorso o di una situazione, ragionando in modo dinamico e creando connessioni inusuali che altri difficilmente riescono a sviluppare.

Apprendono facilmente dall’esperienza e ricordano maggiormente i fatti, non in modo astratto ma come esperienze di vita, racconti ed esempi. Pensano soprattutto per immagini, visualizzando le parole e i concetti in modo tridimensionale, per questo memorizzano molto più facilmente per immagini. Sono capaci di vedere le cose da diverse prospettive e processano le informazioni in modo globale invece che in sequenza.

La principale caratteristica di questa categoria di disturbi è la “specificità”, ovvero il disturbo interessa uno specifico e circoscritto dominio di abilità indispensabile per l’apprendimento (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Ciò significa che per avere una diagnosi di dislessia, il bambino non deve presentare deficit di intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici.

Le principali caratteristiche che contraddistinguono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento riguardano:

  • Le inattese e importanti difficoltà nella letto-scrittura e/o nei numeri e nel calcolo
  • Le difficoltà nella consapevolezza fonologica (difficoltà nel riconoscere quanti, quali e in che ordine sono i suoni di una parola)
  • La lentezza nell’automatizzazione di diverse abilità

Alcuni bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento possono anche avere difficoltà di coordinazione, di motricità fine, nelle abilità di organizzazione e di sequenza e difficoltà nell’acquisizione delle sequenze temporali (ore, giorni, stagioni, ecc.).

Dall’analisi della letteratura i disturbi che più frequentemente si riscontrano in comorbilità con i Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono: il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività (ADHD) e i Disturbi Specifici del Linguaggio (DSL).

I disturbi dell’apprendimento più diffusi sono:

  1. La Dislessia. Una disabilità specifica dell’apprendimento caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente. Il bambino, all’inizio del percorso di scolarizzazione, mostra difficoltà a riconoscere le lettere dell’alfabeto, a fissare la corrispondenza fra segni grafici e suoni e ad automatizzare tale processo di conversione. Tale difficoltà si ripercuote sull’apprendimento scolastico e sulle attività di vita quotidiana che richiedono la lettura di testi scritti.
  2. La Disortografia. Uno dei disturbi specifici dell’apprendimento che riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata quindi agli aspetti linguistici, e consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto da un punto di vista ortografico. Il bambino disortografico presenta una difficoltà nell’applicare le regole di conversione dal suono alla parola scritta e quindi a riconoscere i suoni che compongono la parola, a individuare le regolarità o irregolarità ortografiche e a individuare il corretto ordine con cui questi elementi si compongono.
  3. La Disgrafia, riguarda la componente esecutiva, grafo-motoria (scrittura poco leggibile) della scrittura; si riferisce alla difficoltà di scrivere in modo fluido, veloce ed efficace. Il bambino disgrafico può presentare una cattiva impugnatura della penna o matita, poca capacità di utilizzare lo spazio nel foglio, difficoltà nel produrre forme geometriche e nella copia di immagini, alternanza tra macro e micrografia.
  4. La Discalculia, riguarda la difficoltà a comprendere ed operare con i numeri e la difficoltà ad automatizzare alcuni compiti numerici e di calcolo. Il bambino discalculico può presentare difficoltà nella cognizione numerica (meccanismi di quantificazione, seriazione, comparazione, capire il valore posizionale delle cifre, associazione numero quantità, eseguire calcoli a mente), nelle procedure esecutive (lettura, scrittura, messa in colonna dei numeri) e di calcolo (recuperare i risultati delle tabelline, recupero dei fatti numerici).

La diagnosi di dislessia, disgrafia, disortografia o discalculia, viene fatta in seguito ai risultati di test specifici. Questi sono volti ad accertare lo stato degli apprendimenti delle abilità strumentali, il funzionamento cognitivo, neuropsicologico ed emotivo.