Neuroplasticità e invecchiamento: non si finisce mai di imparare. Come sinapsi e ambiente circostante influenzano il nostro cervello

neuroplasticità

Non c’è organo più misterioso e al tempo stesso più affascinante del cervello. Parliamo, d’altronde, dell’organo che ci rende compatibili con l’ambiente in cui viviamo. Tale incredibile capacità di adattamento prende il nome di «neuroplasticità», intesa come proprietà che consente al cervello di modificare la propria struttura e il proprio funzionamento in risposta all’attività e all’esperienza mentale. Abbiamo provato a capirne di più, cercando di comprendere quali sono i progressi in ambito scientifico, quali sono le ultime scoperte nell’ambito neuro-rigenerativo e, soprattutto, quali sono i consigli per mantenere una vita cerebrale attiva anche con l’avanzare dell’età. 

 

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Esiste ad esempio una recente teoria che sostiene che il cervello abbia la capacità di riorganizzarsi, di fronte ad un deterioramento cerebrale, creando nuovi circuiti neuronali. Questa teoria, la Scaffolding Theory of Aging and Cognition utilizza proprio la metafora dell’impalcatura per mettere in evidenza il fatto che il cervello ha la capacità di riorganizzarsi. In presenza di particolari condizioni, come ad esempio nuovi apprendimenti o training di potenziamento cognitivo, si costruiscono delle “impalcature” per far fronte ai cambiamenti legati all’età e per sviluppare nuove strutture cerebrali (come la creazione di nuovi circuiti). È stato osservato, attraverso tecniche di neuro imaging che, nelle persone affette ad esempio da demenza, sottoposte, ad un training cognitivo, in cui dovevano risolvere compiti complessi, esse attivavano la corteccia bilaterale pre frontale, preposta alle funzioni esecutive, dimostrando così, la capacità del cervello di auto ripararsi, rafforzarsi e formare nuove connessioni neurali.

 

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