Le demenze, come riconoscerle e come comportarsi. In Italia le persone affette da questa patologia sono un milione. Ecco disturbi e possibili cure

psichiatria personalizzata

Con il termine generico «demenze» si identificano oltre cento diversi tipi di malattie che si manifestano con disturbi di funzioni cerebrali quali il pensiero, l’orientamento, la memoria e il linguaggio.

Un mondo complicato, dunque, anche solo per comprenderlo. Ma partiamo col dire che la demenza è una malattia neurodegenerativa che determina una riduzione graduale e irreversibile delle facoltà cognitive. Il principale fattore di rischio per la demenza è l’età. Al di sotto dei 60 anni, il rischio di sviluppare una forma di demenza è estremamente basso, mentre si stima che tra il 4 e il 6% delle persone con più di sessantacinque anni sia affetto da demenza. Nelle persone con più di ottant’anni di età, si ammala circa un soggetto su cinque. In Italia, le persone affette da demenza sono circa un milione. Si stima che negli anni a venire, con l’aumento della popolazione anziana, il numero dei malati sia destinato a crescere. A causa del rapido invecchiamento della popolazione mondiale, la demenza è diventata un problema in tutto il mondo; la malattia comporta un notevole onere per gli individui e le loro famiglie, nonché per il sistema sanitario. 

 

LE “DEMENZE”

Esistono diverse tipologie di demenza, come detto, tra cui la demenza vascolare, il morbo di Alzheimer e la demenza a corpi di Lewy. Il morbo di Alzheimer è la forma di demenza più nota e più frequente, giacché interessa il 50% dei casi. La malattia porta il nome del suo scopritore, lo psichiatra Alois Alzheimer, che nel 1906 descrisse per la prima volta la progressiva degenerazione delle cellule nervose nel cervello tipica, appunto, dell’Alzheimer. Le cause di questi cambiamenti patologici sono, ad oggi, ancora sconosciute.

Quando raggiunge uno stadio avanzato la demenza può causare una perdita pressoché totale delle capacità cognitive, caratterizzata da incapacità nel riconoscere i propri cari, difficoltà di deglutizione, perdita della capacità di orientamento, etc. Attualmente, è ritenuta una patologia irreversibile, per cui non esiste alcuna cura efficace riconosciuta, ma solo terapie che contribuiscono ad alleviare i sintomi…

 

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