Nasce la supercioccolata

Una supercioccolata nata in laboratorio. Un goloso e particolare alimento contenente farina di banane acerbe, che conferisce energia per periodi estesi. Un’invenzione degli specialisti di scienza alimentare del Centre for Food Innovation dell’University of Tasmania, in collaborazione con l’Ente nazionale di ricerca Csiro e con il Defence Science Technology Group (Dstg), pensata per aiutare i soldati impegnati in azione e senza una sosta per i pasti.
“Mangiare in condizioni di combattimento non è facile, ma dovrebbe renderlo più efficace e più piacevole la nuova cioccolata extended energy, che contiene farina ricavata da comuni banane acerbe e da banane platano ad alto contenuto di amidi, concepita per conferire energia a lungo, invece dell’effetto di breve durata dello zucchero”, spiega lo scienziato del Dstg, Paul Capella. “C’è bisogno di un alimento che rilasci energia lentamente, in modo che la persona resti concentrata e vigile durante tutta la durata delle missioni”. Il frutto non maturo contiene un amido resistente, che richiede più tempo a essere digerito, rispetto allo zucchero di un frutto maturo, spiega Capella. “Procede lentamente nell’intestino e la produzione di energia può durare fino a 10 o 12 ore”.
La supercioccolata è stata già sperimentata e promossa da forze speciali australiane in termini di sapore, consistenza, aroma e anche confezione. “L’unico commento che abbiamo ricevuto dai soldati è che vorrebbero delle tavolette più grandi nelle razioni, o almeno un maggior numero”, ha osservato Capella. I test proseguiranno per altri tre anni, prima che le tavolette siano approvate per inclusione nelle razioni di combattimento. Gli studiosi prevedono che il nuovo prodotto potrebbe essere utile anche per atleti di resistenza e consumatori salutisti. Sarà anche sperimentata una versione incorporante prebiotici e probiotici, che migliorano la salute intestinale e prevengono condizioni come colite e sindrome dell’intestino irritabile, oltre a potenziare il sistema immunitario.
I probiotici, spiega ancora Capella, sono organismi vivi presenti in alimenti come lo yogurt o il kefir. Quando si assumono i probiotici e gli alimenti che li contengono, l’intestino viene colonizzato da batteri benefici. Sono somministrati quando malattie, agenti inquinanti, cibo industriale e stress possono causare uno squilibrio della flora intestinale. I prebiotici invece non sono organismi vivi, ma rappresentano il nutrimento dei probiotici e ne stimolano l’attività nel tratto gastro-intestinale. Fra i loro benefici, il supporto al metabolismo, il miglioramento dell’assorbimento dei sali minerali e dell’utilizzo delle vitamine e la promozione dell’attività del sistema immunitario. Il Centre for Food Innovation, operante dal 2013 presso l’University of Tasmania, si specializza nella tecnologia di preparazione e confezione di alimenti che mantengano caratteristiche di freschezza per lunghi periodi e nello sviluppo e sperimentazione di cibi specializzati per attività di alta performance, sia per uso nelle razioni militari, sia ad uso commerciale.