Guerra in Ucraina, come sta reagendo la nostra psiche? Così la paura “ci aiuta” a trovare soluzioni

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Quali sono le conseguenze del conflitto in Ucraina sulla nostra psiche? Le guerre, così come le epidemie e le catastrofi ambientali, hanno sempre portato conseguenze a livello geografico, politico, sociale, ma anche psicologico. Paura, impotenza, rabbia, questi vissuti dopo due anni di pandemia si riaccendono ora di fronte all’invasione russa dell’Ucraina. Di fronte alle immagini di guerra la paura è la prima emozione che ci assale e si va ad aggiungere a quella già ampiamente sperimentata durante la pandemia cambiando l’atmosfera della nostra mente. Feste, musica, viaggi, tutto ciò che prima rappresentava un momento di allegria, di svago, spesso oggi quasi ci infastidisce.  Il rischio “burnout” è concreto, a causa della stanchezza emotiva accumulata in due anni di tensioni e privazioni. 

Più volte durante questi due anni di pandemia sono stati suggeriti da parte dei professionisti della salute mentale dei piccoli accorgimenti per tenere sotto controllo il fiume di emozioni provocato dalla situazione pandemica, dal cercare di evitare il controllo compulsivo di numeri ed eventi, a piccoli esercizi per placare l’escalation dell’ansia e degli attacchi di panico. Ad oggi, sono molte le persone che stanno sperimentando un forte rialzo dell’ansia, sentimenti di impotenza, grande paura per il conflitto tra Russia e Ucraina, che ci ha avvicinati ad una realtà di guerra fino a pochi giorni fa lontana dalla nostra idea di Europa. Avevamo eliminato la guerra dal nostro modo di pensare, la consideravamo una calamità lontana, una possibilità remota, quasi priva di significato reale. Questo conflitto ha rotto questa nostra interiorizzazione della guerra che si è creata nel corso di decenni. Nel famoso libro Perché la guerra?, raccolta di lettere tra Sigmund Freud e Albert Einstein, il padre della psicanalisi si chiede perché ci indigniamo contro la guerra…

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