Conclusa la prima edizione di “Lucca In Mente”, la Fondazione BRF conferisce il premio alla carriera al professor Andrea Crisanti perché “punto di riferimento” per la popolazione italiana

Crisanti

Quattro giorni di incontri letterari, discussioni costruttive, confronti interessanti su un tema spesso bistrattato e avvolto da uno stigma decennale: la salute mentale. Il bilancio di “Lucc@ In Mente“, il festival organizzato dalla Fondazione BRF – Istituto di Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, in collaborazione con il Comune di Lucca, è assolutamente positivo.

Ad alternarsi nei vari luoghi della città dove si sono tenuti gli incontri autori, scrittori, giornalisti. Dal vicedirettore di Rai1 Angelo Mellone all’attore teatrale Giulio Cavalli, dalla scrittrice Fuani Marino alla vignettista Ilaria Urbinati, fino alla cantante Nada Malanima che domenica 11 luglio, nella giornata conclusiva della kermesse, ha presentato in compagnia di Simone Caltabellota “Il mio cuore umano”, il libro (edito da Atlantide) da cui solo pochi mesi fa è stata realizzata una serie tv per Rai1.

Al termine della giornata di domenica 11 luglio si è tenuto anche un interessante convegno alla presenza del presidente della Fondazione BRF Armando Piccinni, del neuroscienziato e direttore dell’IMT Alti Studi Lucca Pietro Pietrini e del professor Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova. Avrebbe dovuto partecipare, come ci era stato confermato da settimane prima e fino all’ultimo giorno, anche il governatore della Toscana, Eugenio Giani, ma com’è ovviamente stato ribadito per trasparenza anche ai presenti al convegno, non si è presentato senza darne alcuna comunicazione in maniera certamente non garbata nei confronti non tanto (e non solo) della Fondazione quanto dei cittadini toscani presenti.

All’interno della kermesse anche un momento profondamente toccante con la premiazione del concorso “Lucca In Mente” a cui hanno partecipato le alunne e gli alunni delle scuole elementari (con disegni) e scuole medie (con testi brevi e poesie).

La prima edizione di “Lucc@ In Mente” si è poi conclusa con un importante premio alla carriera assegnato proprio al professor Andrea Crisanti. “La Fondazione BRF – si legge nelle motivazioni lette nel corso dell’evento dal presidente dell’istituto di ricerca, lo psichiatra Armando Piccinni – è lieta di conferire il premio alla carriera al prof. Andrea Crisanti per la sua costante attività scientifica e divulgativa, che ne ha fatto in un periodo complesso come quello pandemico un punto di riferimento saldo per la comunità scientifica e per la popolazione italiana. Sempre disponibile e capace di spiegare in maniera chiara e puntuale concetti complessi, quali le modalità di trasmissione del Covid e delle sue varianti, indicando in maniera ferma le misure da adottare per contrastare il diffondersi della pandemia, si è rivelato fondamentale come tramite divulgativo per l’opinione pubblica e tutto il Paese.

“Il problema si risolve se vacciniamo tutti in tempi ragionevoli. Ecco perché è fondamentale che il vaccino sia sostenibile anche da un punto di vista economico”. Questo uno dei messaggi che il virologo Crisanti ha lanciato ieri nel corso del suo intervento. Nel corso della kermesse il professor Crisanti ha spiegato come “in Africa l’80% della popolazione non ha anagrafe o accesso all’acqua potabile. Ecco perché per arrivare a tutti il vaccino deve costare poco, deve essere somministrato solo in una dose, per bocca e senza bisogno della refrigerazione. Come quello che venne utilizzato contro il vaiolo e la polio, gli unici due virus che siamo riusciti a debellare”. In merito, invece, a una terza ondata, il prof. Crisanti ha sottolineato come sia difficile fare previsioni: “Tutto dipende da tre fattori determinanti: quante persone si vaccinano, la durata della protezione indotta dai vaccini e la capacità di resistenza e di mutazione del virus. Per questa ragione la variante Delta desta non poca preoccupazione considerate le infezioni gravi che può suscitare”. Crisanti, però, si è soffermato anche sull’eventualità di una terza dose di vaccino: “Bisogna dotarsi di dosi sufficienti: sono soldi spesi bene, anche se poi non dovessimo farla”. “Soprattutto in questo periodo che stiamo vivendo – ha spiegato Piccinni a conclusione della kermesse – vogliamo inviare un messaggio chiaro, abbattendo i pregiudizi legati alle patologie di ordine mentale: avere un disturbo mentale non è un’onta, parlarne è fondamentale per iniziare un percorso di cura e di accettazione. La pandemia ha rivelato l’intrinseca fragilità dell’essere umano, e portare questi temi al centro del dibattito è necessario più che mai”.