DISTURBI DA TIC

Un tic è un movimento o una vocalizzazione improvvisa, involontaria, rapida, ricorrente e non ritmica. Questi comportamenti sono molto comuni in età infantile e solitamente sono condizioni temporanee e scompaiono spontaneamente. A volte invece possono cronicizzarsi e mantenersi nel tempo, portando alla diagnosi di disturbo da tic. Un individuo può manifestare diversi tic nel corso del tempo. Sebbene i tic possano includere quasi tutti i gruppi muscolari o le vocalizzazioni, alcuni tic, come il battito delle palpebre o lo schiarimento della gola, sono comuni a tutte le popolazioni di pazienti. Spesso, prima di un tic, i pazienti riferiscono di avvertire una sensazione di disagio localizzato (sensazione premonitrice) e un “impulso” al tic. Di conseguenza, i tic sono generalmente vissuti come involontari, ma alcuni di essi possono essere volontariamente soppressi per periodi di tempo variabili. Una discussione esplicita sui tic può fungere da fattore scatenante. Allo stesso modo, l’osservazione di un gesto o di un suono in un’altra persona può indurre un individuo con disturbo da tic a compiere un gesto o un suono simile, che può essere erroneamente percepito dagli altri come intenzionale. Questo può essere particolarmente problematico quando l’individuo interagisce con figure autoritarie che non hanno una comprensione adeguata dei disturbi da tic (per esempio, insegnanti, supervisori, polizia).

I tic sono classificati come semplici o complessi. I tic motori semplici sono caratterizzati da un coinvolgimento limitato di specifici gruppi muscolari, sono spesso di breve durata e possono includere ammiccamenti degli occhi, smorfie facciali, scrollate di spalle o estensione delle estremità. I tic vocali semplici comprendono schiarimenti di gola, sniff, cinguettii, latrati o grugniti, spesso causati dalla contrazione del diaframma o dei muscoli dell’orofaringe. I tic motori complessi hanno una durata più lunga e spesso comprendono una combinazione di tic semplici, come la rotazione simultanea della testa e l’alzata di spalle. Possono anche includere l’imitazione di movimenti altrui (ecoprassia) o gesti sessuali o tabù (coproprassia). Allo stesso modo, i tic vocali complessi hanno un significato linguistico (parole o parole parziali) e possono includere la ripetizione dei propri suoni o parole (palilalia), la ripetizione dell’ultima parola o frase ascoltata (ecolalia) o la pronuncia di parole socialmente inaccettabili, tra cui oscenità o insulti etnici, razziali o religiosi (coprolalia).

Nel DSM sono riconosciuti vari disturbi caratterizzati dalla presenza di tic. Tra questi il disturbo persistente da tic motori o vocali, la sindrome di Tourette e il disturbo transitorio da tic.

Il disturbo di Tourette è caratterizzato dalla presenza di tic motori multipli e uno o più tic vocali, presenti in qualche momento della malattia, anche se non necessariamente in concomitanza. I tic possono avere una frequenza altalenante, ma per poter fare diagnosi devono persistere per più di un anno dall’esordio, il quale deve avvenire prima dei 18 anni.

Il disturbo persistente da tic motori o vocali è caratterizzato dalla presenza di tic motori o vocali singoli o multipli, ma non sia motori che vocali. I tic possono variare in frequenza, ma devono persistere per almeno 1 anno dalla loro prima comparsa, che deve essere precedente ai 18 anni.

Il disturbo transitorio da tic è caratterizzato dalla presenza di tic motori e/o vocali singoli o multipli, presenti da meno di 1 anno dall’esordio, il quale deve avvenire prima dei 18 anni di età.