Il nostro “secondo cervello”. Ecco come il microbiota aiuta la salute mentale. Così i microbi intestinali comunicano con i nostri neuroni

microbiota

Per capire la funzione del microbiota bisogna fare un passo indietro. Le malattie mentali negli ultimi anni hanno trovato una base neurobiologica della loro causa all’interno del cervello, organo per lungo tempo considerato “isolato” rispetto al resto dell’organismo per via di una barriera molto selettiva definita barriera ematoencefalica. Progressivamente, questa visione ha lasciato spazio all’evidenza che le malattie mentali trovano ragion d’essere anche al di fuori del cervello, basti pensare a quanto l’infiammazione sistemica e la sindrome metabolica impattano sui disordini mentali maggiori quali depressione e disturbo bipolare. 

In tal senso, la ricerca degli ultimi anni ha messo sotto la lente di ingrandimento un nuovo “organo”, talvolta definito come “superorganismo”, composto da un mondo variegato e ricco dentro ognuno di noi: il microbiota intestinale. Una persona adulta ospita una comunità di oltre 100 trilioni di batteri nel tratto intestinale, che è più di 10 volte il numero di cellule umane in tutto l’organismo: più di 1 kg di batteri, un equivalente in peso pari a quello del cervello, tale per cui spesso si parla del microbiota intestinale come “secondo cervello”.  Inoltre, si stima che ci siano oltre 10 milioni di geni microbici, che è 150 volte più del genoma umano. Pertanto, non sorprende che una serie di condizioni fisiologiche nel corpo e nel cervello siano sempre più legate allo stato del microbioma intestinale. Se infatti in passato si parlava di “asse intestino-cervello”, parlando delle influenze reciproche fra l’intestino ed il cervello, la ricerca attuale definisce invece un triplice rapporto definito “asse microbiota-intestino-cervello” che rappresenta un sistema di comunicazione bidirezionale che consente ai microbi intestinali di comunicare con il cervello (influenze down- top) e al cervello di inviare segnali all’intestino (influenze top- down). Tali comunicazioni prevedono meccanismi di diversa natura, ad esempio la produzione da parte dei batteri di molecole di diversa natura (neurotrasmettitori, ormoni, metaboliti, amminoacidi, falsi neurotrasmettitori) che direttamente o indirettamente possono influenzare l’attività cerebrale, oppure mediante l’attivazione del sistema immunitario, la cui attivazione influenza e modula l’attività dell’interno organismo. E’ noto infatti che il microbiota sia responsabile dell’adeguato funzionamento della parete intestinale, evitando così che sostanze dannose possano essere assorbite; inoltre ha un ruolo fondamentale nel metabolismo dei macro- e micronutrienti, provvedendo tanto al fabbisogno energetico dell’individuo quanto all’assorbimento di molecole essenziali (amminoacidi, vitamine, etc), fondamentali per il funzionamento dell’organismo…

 

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