Dalla Meloni alla Lorenzin, ecco le posizioni dei partiti e delle coalizioni sull’emergenza psichiatrica. Brain ha rivolto ai maggiori leader politici alcune domande per capire quale sarà l’impegno dei singoli partiti nel campo della psichiatria. Ecco le loro risposte

Meloni

Dalla Meloni alla Lorenzin, ecco le posizioni dei partiti e delle coalizioni sull’emergenza psichiatrica. Brain ha rivolto ai maggiori leader politici alcune domande per capire quale sarà l’impegno dei singoli partiti, sia se dovessero vincere le elezioni sia se dovessero perderle, nel campo della psichiatria. Ecco le loro risposte:

GIORGIA MELONI (leader di Fratelli d’Italia): “Potenziare i servizi di salute mentale”
Crede che, dopo pandemia e guerra in Ucraina, siamo caduti in un’emergenza psichiatrica?
Purtroppo sì. E non è un’opinione personale, ma qualcosa che è stato certificato da molti studi di diversa estrazione scientifica. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità ha più volte affermato l’esistenza di un’emergenza in tema di innalzamento delle psicopatologie – quali disturbi d’ansia, attacchi di panico, depressioni, dipendenze patologiche da droghe e dalle nuove tecnologie – soprattutto a causa delle misure adottate per contenere la pandemia da Covid 19. In particolare fra i giovani e i bambini le restrizioni sanitarie hanno impedito o limitato la frequenza della scuola in presenza e lo svolgimento di attività psicofisiche preziose per il loro sviluppo. E nei casi più difficili il distanziamento fisico ha portato a conseguenze piuttosto traumatico come l’aumento di atti di autolesionismo e tentati suicidi tra gli adolescenti, problematica evidenziata da reparti di neuropsichiatria infantile come il Bambino Gesù di Roma. Ad una situazione così delicata la guerra entrata attraverso le tv nelle nostre case, non ha fatto altro che aggiungere disagio e insicurezza…

VUOI CONTINUARE A LEGGERE L’INTERVISTA A GIORGIA MELONI? CLICCA QUI E SCARICA GRATUITAMENTE LA RIVISTA DI AGOSTO/SETTEMBRE DI BRAIN

 

ANNAMARIA PARENTE (Terzo Polo, presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama): “Per la sanità si utilizzi il Mes”
Crede che, dopo pandemia e guerra in Ucraina, siamo caduti in un’emergenza psichiatrica?
Sia la guerra che la pandemia sono ancora in corso purtroppo. Non sono una psichiatra, ma ascolto le persone e percepisco reazioni diverse rispetto a questi due eventi. La mia idea è che le maggiori incertezze siano generate dal Covid, dal rischio contagio, che ci tocca molto più da vicino e davanti al quale c’è una reazione emotiva. La guerra, invece, pur generando un livello di ansia diffusa, viene percepita come un evento lontano…

VUOI CONTINUARE A LEGGERE L’INTERVISTA AD ANNAMARIA PARENTE? CLICCA QUI E SCARICA GRATUITAMENTE LA RIVISTA DI AGOSTO/SETTEMBRE DI BRAIN

 

Beatrice Lorenzin (Pd): “Piano strategico sulla salute mentale e focus su minori e adolescenti”
Crede che, dopo pandemia e guerra in Ucraina, siamo caduti in un’emergenza psichiatrica?
I rischi sulla salute mentale, specie dopo la pandemia e ancora di più con tutti i problemi connessi con il conflitto in corso in Ucraina, rappresentano un fenomeno gigantesco: quelli che erano dei problemi di nicchia stanno diventando problemi di massa, la sofferenza che si genererà deve incontrare dei luoghi di ascolto e delle opportunità di cura. Se non interveniamo prontamente su questi temi, dovremo prepararci a combattere una seconda pandemia, una pandemia nascosta, quella della salute mentale. Proprio per questo non possiamo pensare di poter lavorare con le stesse armi che avevamo prima…

 

VUOI CONTINUARE A LEGGERE L’INTERVISTA A BEATRICE LORENZIN? CLICCA QUI E SCARICA GRATUITAMENTE LA RIVISTA DI AGOSTO/SETTEMBRE DI BRAIN

 

Celeste D’Arrando (M5S): “M5S da sempre in prima linea sulla salute mentale”
Crede che, dopo pandemia e guerra in Ucraina, siamo caduti in un’emergenza psichiatrica?
Più che di un’emergenza psichiatrica parlerei di una emergenza di salute mentale. Una situazione che è anche figlia delle politiche dell’ultimo decennio durante i quali non sono stati effettuati gli investimenti necessari per potenziare la rete territoriale sociosanitaria e non si è tenuta in considerazione l’importanza di azioni volte alla promozione della salute e alla prevenzione. La pandemia ha accentuato fortemente lo stress e il disagio psicologico che, se non intercettato in tempo, rischia di cronicizzare, divenendo disturbo psichiatrico. La guerra in Ucraina e la sensazione di precarietà che stiamo vivendo ha accentuato il problema e aumentato il senso di disorientamento e di ansia con conseguenze anche molto gravi. Pensiamo ai suicidi: ogni anno, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo oltre 800 mila persone muoiono per suicidio, che è la seconda causa di morte per i giovani di età compresa fra i 15 e i 29 anni. Tutto ciò ha fatto nascere una nuova consapevolezza. Non dobbiamo mai dimenticare la definizione di salute che dà l’OMS che è “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”. Oggi questo messaggio sta passando con maggiore forza ed ora è il momento di passare dalle parole ai fatti: rafforzare questo ambito del Sistema sanitario è una priorità…

 

VUOI CONTINUARE A LEGGERE L’INTERVISTA A CELESTE D’ARRANDO? CLICCA QUI E SCARICA GRATUITAMENTE LA RIVISTA DI AGOSTO/SETTEMBRE DI BRAIN