Il caso di A., l’infezione che causava psicosi

La diagnosi di psicosi infantile è molto rara, ma può essere formulata sulla base di evidenze note ai clinici.  A. è una bambina di dieci anni quando presenta, nel 2013,  pericolosi segnali di psicosi.  Allucinazioni spaventose la tormentano, voci minacciose le dicono che deve uccidere i suoi genitori.  Avere una bambina in queste condizioni significa perdere qualsiasi interesse alla vita per i genitori.  
Il consulto con un noto neuropsichiatra infantile di Roma, non lascia spazio a dubbi: si tratta di una rara forma di psicosi infantile. 
Tutto ciò viene detto senza cercare una possibile causa fisica, quasi come se operasse quella scissione corpo-mente che ancora attraversa buona parte della psichiatria, soprattutto italiana. 
I genitori non si rassegnano e trovano il modo di incontrare una psichiatra fiorentina, ma di origine calabrese, Rosanna Carelli.  È specializzata anche in immunologia e lavora a stretto contatto con il prestigioso dipartimento universitario della capitale del Rinascimento. 
Le analisi del sangue mostrano un Tas superiore a mille. 
Si interviene con una terapia antibiotica aggressiva. Spariscono tutti i sintomi psicotici. 
La bambina ha una intolleranza, purtroppo, al tipo di antibiotico adatto e non può fare la profilassi con penicillina. È un caso di Pandas-Pans, una malattia di recente scoperta, che parte da infezioni streptococciche o da altri agenti virali per manifestarsi con sintomi psichiatrici.  La bambina oggi sta bene, dopo un mese di terapia ad alto dosaggio di antibiotici.  I sintomi?  Scomparsi.  Frequenta le medie.  Gioca e vive serena.  Anche quello specialista che non seppe formulare la diagnosi continua a fare il suo lavoro.  
Mario Campanella