Dipendenze comportamentali tra gli studenti. Aiuta la ricerca della Fondazione BRF

dipendenze comportamentali

Con il termine ‘New Addiction’, ci si riferisce alle dipendenze comportamentali, spesso denominate ‘dipendenze senza sostanza’, che includono tra le altre: la dipendenza da shopping, da internet, da gioco d’azzardo, da smartphone. L’oggetto di queste dipendenze non è rappresentato da una sostanza chimica, ma da comportamenti o attività ‘normali’ del quotidiano che assumono un connotato eccessivo tale da diventare patologico in quanto interferente con il funzionamento dell’individuo.

La dipendenza è un fenomeno che implica aspetti cognitivi, sociali, culturali e neurobiologici, investendo l’individuo sia dal punto di vista comportamentale che psicologico. Le conseguenze negative derivanti da tale condizione si ripercuotono nel totale funzionamento della vita della persona, causando uno stato di sofferenza generale. Anche se l’oggetto della dipendenza non è una sostanza chimica, la persona che soffre di dipendenze comportamentali manifesta alcune caratteristiche peculiari delle dipendenze da sostanza. La dominanza esercitata dall’attività da svolgere sui pensieri e sull’agire del soggetto; il craving; l’influenza sul tono dell’umore; la tolleranza; la progressiva sensazione di perdita del controllo sull’esecuzione del comportamento; la sindrome d’astinenza; il conflitto indotto dal comportamento disturbato; la negazione della dipendenza; la persistenza del mettere in atto determinati comportamenti, nonostante le evidenti conseguenze negative sempre più gravi; la ricaduta. I nuovi sviluppi delle scienze neurologiche pertanto sostengono una teoria neurobiologica unitaria che considera le dipendenze comportamentali come analoghe a quelle da sostanze. 

Essendo l’adolescenza un periodo delicato caratterizzato dalla presenza di un assetto cognitivo relativamente immaturo durante il quale è elevata l’insorgenza di disturbi psichici, tra i quali proprio le dipendenze comportamentali e chimiche e vista l’influenza negativa dei due anni di pandemia appena trascorsi sul comportamento dei giovani la Fondazione BRF ha sviluppato un questionario volto ad indagare l’incidenza della dipendenza da cibo, dal gioco, dallo smartphone, dai social network e dallo shopping, nonché da internet nella popolazione scolastica e universitaria. 

 

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