Cocaina: la stimolazione magnetica transcranica potrebbe guarire la dipendenza

Un modo non invasivo e privo di dolore per allentare e cancellare la dipendenza da cocaina. Un nuovo studio che utilizza impulsi magnetici indirizzati al cervello dall’esterno attraverso la stimolazione magnetica transcranica per far guarire milioni di persone dal male da cui non esiste, almeno fino adesso, cura. 
Almeno fino ad adesso perché uno studio pilota portato avanti su 32 pazienti pubblicato nella rivista European Neuropsychopharmacology, e svolto in collaborazione con il team diretto da Antonello Bonci, direttore scientifico del National Institute on Drug Abuse (Nida) a Rockville, e realizzato presso l’Università di Padova, insieme all’IRCCS San Camillo di Venezia potrebbe aprire una nuova prospettiva. Una prospettiva per curare il male del nostro tempo che l’anno scorso ha afflitto 2,3 milioni di europei tra 15 e 34 anni, e che negli USA secondo stime del Nida toccherebbe a circa 1,4 milioni di americani.
Lo studio ha coinvolto 32 cocainomani: metà sono stati trattati con stimolazione magnetica transcranica, gli altri con farmaci che alleviano la sindrome d’astinenza. Metodica utilizzata in psichiatria e utile nel trattamento di condizioni come la depressione, la TMS consiste nell’applicare dall’esterno (poggiando una sonda sulla testa) impulsi magnetici a un’area del cervello ben localizzata. In questo caso la stimolazione viene applicata alla ‘corteccia dorsolaterale prefrontale’, un’area coinvolta nei processi decisionali. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a ripetuti monitoraggi delle urine per verificarne il reale consumo di cocaina. Il 69% (11 pazienti) del gruppo trattato con TMS non ha avuto ricadute nell’uso di cocaina, contro appena il 19% (3 pazienti) dei soggetti trattati con farmaci. Lo studio ha seguito i pazienti per oltre un anno, e ha rivelato come i miglioramenti si siano mantenuti nel tempo. Adesso la speranza e l’attesa riguardano il futuro, quando lo studio sarà esteso a campioni più ampi.