Memoria: ogni ricordo conservato, equivale a uno perso

Il cervello ha una sua bilancia. Sì, avete capito bene. Una bilancia che permette di pesare ogni ricordo, e così conservare solo quelli più preziosi, eliminando gli altri. Almeno secondo uno studio inglese, pubblicato sulla rivista Nature Communications, che sostiene come lo spazio mnemonico non sia infinito e il cervello faccia una sorte di reset per immagazzinare nuovi ricordi.
Secondo questa ricerca, il cervello funziona esattamente come un hard disk dalla memoria ampia ma limitata. Nel momento stesso in cui apprende qualcosa di nuovo, si prepara subito a cancellarlo, in modo da fare spazio a nuovi ricordi. Questo meccanismo di ‘pulizia’ si attiva in automatico e in futuro potrebbe essere potenziato grazie ai farmaci, per eliminare dalla memoria i ricordi associati a eventi traumatici.
Lo studio è opera di un gruppo di ricercatori britannici della Birminghan University e della divisione MRC Cognition and Brain Science di Cambrige coordinato da Cornelius T. Goss e dal Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) di Monterotondo, vicino Roma. 
Lavorando sul cervello dei topi, e in particolare sulla regione dell’ippocampo dove ha sede la memoria, i ricercatori hanno scoperto che le informazioni vi arrivano attraverso tre circuiti neurali
Il circuito principale è fondamentale nella formazione della memoria, e se viene bloccato durante la fase dell’apprendimento, impedisce l’immagazzinamento di nuovi ricordi. Le altre due si suddividono i compiti. Una si occupa solo del recupero delle informazioni memorizzate, l’altra invece si attiva esclusivamente nel momento in cui serve indebolire o cancellare il ricordo appena questo si è venuto a formare così da generare nuovo spazio.
“Il cervello ha uno spazio di memoria limitato – affermano i ricercatori dell’equipe – così durante l’apprendimento si rende necessario rendere più fragili alcune connessioni per fare spazio ad altre: per imparare nuove cose, bisogna dimenticarne altre più vecchie”.