La scuola italiana tra le più stressanti al mondo. Un quarto degli adolescenti è dipendente da Internet

Troppo stress a scuola e uso smodato di Internet per gli adolescenti italiani. Il dato emerge dallo studio sul Benessere dei quindicenni, pubblicato questa mattina dall’Ocse, che ha raccolto le risposte del questionario-studente somministrato in occasione del test Pisa (programme for international student assessment) 2015 sulle competenze in Scienze, Lettura e Matematica.
Secondo gli studiosi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (che mette insieme i dati di 58 economie e Paesi di tutti e cinque i continenti), i nostri giovani sono, in media, meno soddisfatti della loro vita quotidiana di quanto non lo siano i loro coetanei del resto del mondo. E uno su otto lo è davvero poco, visto che su una scala che va da uno a 10 hanno espresso il loro appagamento con un punteggio inferiore o uguale a 4. Ad incidere sulla scarsa soddisfazione potrebbe essere proprio il menage scolastico. 
Perché la percentuale di quindicenni nostrani che dichiarano di sentirsi “molto tesi quando studiano”, sfiorando quota 56 punti, è di gran lunga superiore ai valori fisiologici contro una media Ocse che non raggiunge neppure il 37 per cento. Ancora più ansiosi gli studenti cinesi (Macao e Taipei), colombiani, tunisini e di Singapore. E non è una questione di preparazione in quanto, prima di affrontare un compito scritto o una interrogazione, l’ansia attanaglia tre ragazzini italiani su quattro anche quando ritengono di essere abbastanza preparati. Più di quanto non accada ai loro compagni delle altre nazioni: il 56 per cento a livello Ocse e il 70 per i nostri quindicenni.
Ecco perché. In primis, è la “paura di prendere un brutto voto” a scatenare l’ansia (nell’85 per cento dei casi per i ragazzini italiani, nel 66 per cento dei casi a livello Ocse). Ma non solo. Perché tre quindicenni italiani su quattro (il 77 per cento) diventano nervosi quando a scuola si trovano al cospetto di un compito che non sanno risolvere. Un atteggiamento che nel resto dei Paesi manifesta solo il 52 per cento degli studenti. Il benessere scolastico passa anche attraverso gli aspetti sociali.
E se in Italia i ragazzini dichiarano di fare amicizia a scuola più facilmente che nelle altre nazioni, lo stesso non può dirsi per gli alunni stranieri, di prima e seconda generazione. Che credono di “piacere agli altri studenti” in misura minore rispetto alla media Ocse. In altre parole, non si sentono molto accettati dai compagni. Ma, secondo gli esperti di stanza a Parigi, “il benessere degli studenti è rafforzato da uno stile di vita salutare e dalla qualità del tempo libero. ‘PISA 2015’ contiene informazioni sull’esercizio fisico degli studenti, sulla regolarità dei pasti, e su quanto tempo passano su Internet”.
Proprio su questo aspetto gli adolescenti italiani esagerano decisamente: quasi un quarto di loro (il 23,3 per cento, uno dei valori più alti al mondo) dichiara di trascorrere oltre 6 ore al giorno su Internet al di fuori della scuola. Praticamente tutto il pomeriggio e parte della sera. Un’abitudine che oltre a condizionare negativamente le performance in Scienze – gli studenti eccessivamente social rendono meno di coloro che usano in maniera equilibrata le risorse della rete – si trasforma in vera e propria dipendenza: 47 alunni italiani su cento dichiarano
infatti di “sentirsi male se non c’è una connessione ad Internet”. Ma questa volta all’estero le cose vanno peggio: in media, la percentuale di coloro che accusano “malesseri” quando sono costretti a stare lontani dal web sale infatti al 54 per cento.
(fonte: repubblica.it – articolo di Salvo Intravaia)