Anoressia: dalla ricerca una nuova potenziale cura

I ricercatori del King’s College, autori di uno studio pubblicato sulla rivista Plos One, hanno stimolato il cervello con degli speciali magneti per migliorare i sintomi di chi è malato di anoressia. Gli studiosi hanno utilizzato la stimolazione magnetica transcranica su quarantanove persone, notando un miglioramento già nella prima sessione di trattamenti.
Il cervello è stato sollecitato con l’impiego di magneti a forma di bobina applicati nella zona collegata allo sviluppo della patologia, la corteccia prefrontale dorsolaterale. Il nuovo metodo sperimentale non si è rivelato invasivo, e il paziente ha percepito soltanto una sensazione di picchiettatura nel lato della testa coinvolto.
Con questo trattamento i ricercatori hanno evidenziato un miglioramento dei sintomi, un minor bisogno di limitare i cibi, un livello di sazietà ridotto e la sensazione di sentirsi meno grassi.
Lo studio suggerisce un risultato importante e promette nuove speranze per i malati di anoressia. Ogni anno, l’anoressia colpisce una donna su venticinque, con una mortalità molto alta: una persona su cinque muore per gli effetti della malnutrizione cui si spinge.